Le recenti campagne di scavo hanno
dimostrato che già a partire dall’VIII-VII sec. a.C.
e fino a tutto il VI secolo,
l’altura era occupata da un villaggio di capanne, di cui non
è nota, tuttavia, l’estensione: al momento , infatti, ne
sono state rinvenute tracce consistenti solo all’interno del
Saggio i, anche se la fase cronologicamente compresa tra gli
inizi e la fine del VI secolo a.C.è
ampiamente documentata sulla Montagnola sia attraverso la
cultura materiale (1- Ansa
configurata a decorazioni impresse - Età Arcaica)
che, soprattutto, grazie al rinvenimento di un deposito
votivo nei pressi della mura. Poco attestata sotto il
profilo archeologico risulta, invece, la piena età classica,
mentre una ripresa vigorosa si registra dalla metà circa del
IV sec. a.C. (2 gemma incisa
d'età romano imperiale),
momento in cui può datarsi un’ importante fase edilizia che
sembra interessare tutto l’abitato e che è stata individuata
sia all’interno dei Saggi 2, 3 e 4, sia nel Saggio 5, dove
si è messo in luce un ampio tratto delle fortificazioni ed
alcuni ambienti ad essa connessi. All’interno del Saggio 1 si è
riportato parzialmente alla luce un complesso architettonico
che comprende una imponente struttura, con copertura a
volta, n parte costruita e in parte scavata nel banco
roccioso naturale, interpretabile come una grande cisterna,
probabilmente a carattere pubblico, connessa con un edificio
a pianta allungata e pareti intonacate, portato alla luce ad
Ovest della cisterna stessa, sul cui pavimento si rinvennero
le tegole con il nome della città -databili ad età
ellenistica- che ne confermano la destinazione pubblica.
Anche nel Saggio 6 sono stati
rinvenuti lembi dell’abitato di età ellenistica: alle
lacunose strutture murarie sono, intatti, connessi i
relativi piani di calpestio databili, sulla base dei
materiali rinvenuti, tra il IV ed il I sec. a.C.
Poche e labili tracce è stato
possibile finora riconoscere per i secoli successivi al III
sec. a.C.: una parziale rioccupazione, certa mente
posteriore alle distruzione dovute alla conquista della
città da parte dei Romani, è documentata, ad esempio, dalla
presenza di una piccola cisterna intonacata all’interno del
muro di cinta e da una zona artigianale - forse destinata a
lavorazione dei metalli - addossata, invece, alla faccia
esterna della fortificazione (Saggio 5).
III secolo a .C. è invece noto
attraverso una serie di materiali, principalmente anfore da
trasporto, rinvenuti in strati di riempimento artificiale
identificati nel Saggio 2, e ancora meno documentati sono i
secoli dell’impero (3 -
Pendente vitreo bifronte d'età ellenista)
e l’età bizantina, caratterizzati, evidentemente,
dall’esistenza di un piccolo insediamento e da
un’occupazione assai ridotta del sito
.
Tracce consistenti di strutture
abitative sono state invece riportate alla luce per quanto
attiene la fase medievale: già il Calderone menzionava il
rinvenimento sulla Montagnola di numerose monete di età
araba e normanna, oggi non più recuperabili, insieme a
gettoni di vetro.
Le indagini archeologiche condotte
alla fine degli anni sessanta portarono al rinvenimento di
abbondante materiale ceramico di età medievale e le ricerche
più recenti hanno evidenziato, in vari settori della
montagna, l’esistenza di un abitato piuttosto esteso e
florido.
All’interno del Saggio 1 lo scavo ha
documentato l’esistenza di ambienti a carattere domestico
riferibili all’ abitato di età normanna
(4 - Frammento di catino d'età
normanna) e pertinenti a due
distinti periodi della stessa età normanna; come nel Saggio
6, essi si
impiantarono direttamente sui distrutti edifici di età
ellenistica e, nel caso della zona immediatamente
all’interno della fortificazione, su poderosi livelli di
riempi mento databili al I sec. a.C.