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Bosco Sovarita e Lago di Scanzano

Arrivati a Marineo, occorre imboccare la strada che porta a S. Cristina Gela. Prima di arrivare al ponte in contrada Stretto, occorre imboccare, sulla destra,una stradina che conduce alle case dell'E.A.S., in contrada Serena. Da qui risalire per un breve tratto il corso del torrente Acqua di Masi.

Si raggiungeranno così le cascate Serena che si formano durante il periodo invernale-primaverile per le abbondanti piogge. Ritornando sulla strada principale, che si interrompe poco oltre un chilometro, attraverso un'erta salita s'imbocca una strada interpoderale che conduce verso la contrada Parco Vecchio.
Raggiunto il pianoro si staglia subito all'orizzonte la Masseria parco Vecchio. Sorge sotto il Bosco Manca in una zona disboscata in antico per impiantarvi gli uliveti in gran parte ancora oggi esistenti. Il suo nome deriva dalla tradizione secondo la quale il re normanno Ruggero impiantò nella zona una riserva di caccia e vi costruì un caseggiato.

In seguito alla costruzione di altri parchi nel territorio di Altofonte e Partinico, fu detto Vecchio per distinguerlo da questi. Nel 1300 fu donato ai monaci Cistercensi che successivamente ne perdettero il possesso. Alla fine del '400 forse a opera dei cavalieri Teutonici che possedevano anche il casale di Risalaimi, subì profonde trasformazioni e modifiche, che portarono alla costruzione di una chiesetta e al rifacimento del prospetto principale.

La chiesetta, in funzione sino a pochi decenni, fa è oggi priva della copertura e in stato di abbandono, mentre gli altri corpi hanno subito pesanti interventi di restauro che in parte hanno fatto perdere al caseggiato il fascino del tempo. Recentemente nelle pareti interne della chiesetta sono stati rinvenuti degli affreschi raffiguranti i santi Bernardo e Giovanni Battista e una porzione raffigurante S. Domenico. Nel 1763 Ferdinando III di Borbone la incamerava al Regio demanio, ma pochi anni più tardi venne ceduta al marchese De Gregorio che la ristrutturò profondamente ed elegantemente. A lui si devono le affrescature neoclassiche che ancora si notano sull'intonaco dei prospetti esterni del caseggiato e all'interno della Chiesa.

Oggi la masseria si compone di diverse fabbriche, disposte ai lati di un cortile rettangolare a cui si accede attraverso un ingresso ad arco di natura rinascimentale. Proseguendo ancora a piedi verso Santa Cristina s'incontra la Masseria di Turdiepi. Chi vuole può fare una passeggiata, partendo dalla Masseria Parco Vecchio verso sud in direzione del bosco Manca, dove resiste nonostante i continui incendi,una area boschiva a macchia di notevole interesse naturalistico per la flora e la fauna presente. All'interno del bosco reperti di archeologia industriale quali una carbonaia e una calcara.
 

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