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Gole dello Stretto
Chi vuole può tentare una difficile, ma affascinante risalita di un
tratto molto suggestivo del fiume Eleutero e la fatica sarà ripagata
dalla peculiarità dei luoghi. Vi si accede da un irto e pericoloso
sentiero che dal ponte sullo stretto conduce al letto del fiume.
Il luogo si presenta come scavato fra due massicci collinari quello
della Montagnola e quello di Pizzo Parrino. Il piano di scorrimento
delle acque è coperto da una ricca vegetazione spontanea dominata da
essenze arboree, quali il salice, le tamerici, i frassini ed arbustivi
come rovi, smilax, sambuco, ecc... e una notevole varietà di piante
erbacee tipiche della ripe fluviali come la tifa, il giunco,
erba,saetta, l'agnocasto, il capelvenere, l'acanto,l 'artemisia, ecc...
Costituisce inoltre un'importante rifugio di un'abbondante fauna
acquatica (anfibi e rettili) e terricola (istrice, volpe, coniglio
selvatico, martora, donnola), le pareti rocciose sono luogo ideale per
la nidificazione di diversi rapaci (gheppio, poiana, nibbio, civetta,
ecc...), mentre il piano arboreo è localizzato da numerose specie di
uccelli quali l'usignolo di fiume, la cinciallegra, l'upupa, il piccione
selvatico, la rondine, ecc...
Superate le strette gole e risalendo il fiume su massi arrotondati
dall'erosione, si raggiunge l'ex Molino Calderoni dal quale si può fare
una facile, ma interessante escursione alla chiesetta della Madunnuzza a
poca distanza.
Il luogo ospita nel mese di settembre ogni anno la sagra della salsiccia
ed è circondato da grosse querce che ne caratterizzano l'aspetto.
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