Riti della Pasqua 

manifestazioni

I canti del giovedì santo iniziano con la cerimonia delle cosiddette sette prediche in chiesa Madre per preparare i cantori a quello che è un percorso di preghiera, ad entrare nell’atmosfera suggestiva che rievoca la Passione di Cristo. Viene raccomandato ai fedeli al seguito dei cantori, di rispettare un religioso silenzio per le vie che di lì a poco saranno riempite dal grido di dolore dei lamenti. Una volta le sette prediche duravano dalle 22 fino a mezzanotte e consistevano nel rievocare gli ultimi giorni della vita di Cristo, dall’entrata festosa in Gerusalemme fino alla morte e il sacerdote ‘spezzava’ la parola del Vangelo della Passione all’enorme massa di gente che si accalcava all’interno della Chiesa Madre. Oggi le sette prediche vengono ridotte ad una riflessione più contenuta, anche nella durata, e la partecipazione non è così attiva come un tempo.  

Usciti dalla Chiesa Madre prima di dividersi per le vie, … i devoti si riuniscono presso la Cappella della Santa Croce e dopo essersi alternati nelle esecuzione delle lamintanzi, iniziano l’itinerario processionale separati in piccoli gruppi. I canti vengono eseguiti a voce solista sia per strada (i luoghi prestabiliti, davanti alle edicole e nei crocicchi) sia nelle chiese dove sono stati allestiti i “sepolcri”…(Buttitta, 1978)

In realtà questa denominazione  di "sepolcri" è impropria  in quanto in essi viene riposta l'Eucaristia segno di Gesù vivo e risorto. Non è un sepolcro che contiene un corpo (siamo nel giovedì e Gesù ancora non è stato crocifisso). Sarebbe più corretto parlare di altare della reposizione, il luogo dove adorare l'Eucaristia in cui i fedeli durante la notte si fermano a pregare e  a vegliare per ricordare l'istituzione di un mistero così grande e meditare sulle sofferenze di Gesù Cristo patite nella sua Passione. Il Venerdì, dopo la distribuzione dell'Eucaristia ai fedeli, l’altare verrà dismesso per ricordare la morte di Gesù.

Al canto si inframmezza il suono della tabella (la troccula), che accompagna anche tutti gli spostamenti del gruppo. (Buttita, 1978). L’uso di questo strumento durante la Settimana Santa rimanda a specifici valori simbolici, ed è connesso all’interdizione durante il Triduo Sacro del suono di campane e campanelle, tanto in chiesa quanto nelle processioni. (Garofalo, 1997)

La notte procede e per le tutte le vie del paese,  anche in qualche contrada un po’ più lontana dal centro abitato, nel silenzio della notte, si sentono questi canti che a poco a poco si vanno facendo sempre più vicini; …sono il grido della creatura che dal fango si rivolge al Padre perché lo aiuti a riemergere (La Spina, 1990).

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