|
|
"Quando eravamo giovani
andavamo alla montagnola e trovavamo
delle ciamarite, e tutti ci chiedevano chissà
cosa c'è sotto?". Correva il secolo VIII a.C. quando
i primissimi insediamenti umani cominciarono a
prendere vita è forma sulla montagnola, la
collina che domina il fiume Eleuterio e
sovrasta l'attuale cittadina di Marineo. Il centro
indigeno risenti della presenza di molte civiltà tra
cui ricordiamo gli Elimi, i Punici, i Greci e
successivamente i romani dopo i quali i quali
la cittadina subì un progressivo declinio fino
alla totale scomparsa nel XIV secolo.
Oggi, dopo più di 600 anni, eccoci a ripercorrere
le vie dell'antichissimo sito attraverso
i racconti affascinanti del Sindaco Ciro Spataro che
con grande veemenza e passione per l'archeologia ci
mostra orgoglioso le stanze del Castello Beccadelli
Bologna, attuale sede del Museo Archeologico
Regionale della Valle dell'Euterio , inaugurato lo
scorso agosto, e che raccoglie |
reperti provenienti dalla montagnola,
ma anche dall'intero comprensorio, soprattutto dai diversi
antichi insediamenti distribuiti lungo il corso del fiume
Eleuterio. Il castello ha origine da Francesco Beccadelli
Bologna e successivamente dal figlio Giliberto che nel
1556 ne fece la sua rsidenza. il nostro excursus
archeologico inizia dalle Memorie storiche geografiche
di Marineo scritte dall'illustre padre Calderone e
pubblicate nel 1893. I tre volumi anno inculcato nelle
coscienze di tanti uomini forti sentimenti per
l'archeologia del territorio. I volumi del sacerdote
erudito sono serviti da spunto per gli studiosi
venire come Vincenzo Tusa o Ida Tamburello. Così e giusto
che nella sala di ingresso
|
|
del museo si trovano i libri
di Padre Calderone, spunti del vissuto
di un uomo che ha sacrificato la sua
vita alla ricerca e lo studio del territorio
circostante. Altro fatto importante è la
scoperta dell'antico nome della città. Il
ritrovamento di alcune tegole riportano,
infatti, l'incisione Makella in caratteri
greci. il rinvenimento si deve a Francesco
Spatafora Direttore della sezione archeologica
della Sopraintendenza, e a tutta la sua equipe
che con grande scrupolo e attenzione
continua a portare alla luce
reperti di eccezionale interesse storico
e culturale. La Valle dell'Euterio domina
incontrastata dalla terrazza del Castello e da
qui scorgiamo le mura originarie che ora
delimitano la zona archeologica e che da
sole ci raccontano la civiltà fenicio -
punica che dominò un tempo . Un reperto
di cui il Sindaco è particolarmente fiero è il
pendaglio di pasta silicia. " Per noi è un
orgoglio ma lo vorremmo nella sua versione
originale e non ammirarlo solo in foto. |
|
|
|
Purtroppo esso si trova ancora al Museo Nazionale
Salinas ma approfitto di questo momento per fare un
appello alle istituzioni affinché i reperti
ancora mancanti tornino a far parte del
patrimonio originario.". Tra un reperto ceramidale e un
antico elmo di guerra risalente all'epoca arcaica, Ciro
Spataro si sofferma ad ammirare le bellezze
monumentali non meno importanti come i resti
dei mulini ad acqua, reperti di archeologia industriale
risalenti alla conquista araba della Sicilia e
ancora agli affreschi della Masseria del Parco
Vecchio: " anch'essi si possono ammirare a palazzo
Abatellis e anche per questi auspico un ritorno in patria. |
|
|
E' un
appello che facciamo all'Assessore Regionale ai Beni Culturali e alla
Soprintendenza ai fini della pubblica fruizione dei nostri
cittadini"."La forte coscienza del nostro passato e la volontà di
conservazione dei ritrovamenti, sono stati l motivo principale che
ha indotto le amministrazioni prima di me alla costituzione
di un Museo". Nel 1988 fu istituito per volontà consiliare il
primo Museo Civico sito in località del comune e diretto da Antonino
Scarpulla. L'aspetto più strabiliante è che allora è stato lanciato un
appello a tutta la cittadinanza affinché consegnasse alla
libera fruizione, qualsiasi reperto rinvenuto. Così è stato e
continua ad essere tutt'oggi. "Sono profondamente convinto che chi non
ha coscienza che chi non ha coscienza del proprio passato non può
pensare assolutamente di costruire il proprio avvenire".
Così Ciro Spataro rilancia a distanza di qualché anno
l'accorato appello di qualche anno ai cittadini affinché
consegnino qualsiasi traccia in loro possesso. Il museo
rappresenta inoltre un volano per lo sviluppo socio economico del
territorio. "La collaborazione tra il nostro comune, la
Sopraintendenza ai Beni Culturali, La Provincia, La Pro loco
e gli altri Enti, serve da trampolino per la nuova
ricontestualizzazione del territori". Un particolare ringraziamento va
alla Dottoressa Adele Mormino, cui il sindaco si rivolge con particolare
gratitudine, per il lavoro certosino svolto insieme all'equipe nel
portare giorno per giorno allo splendore naturale ogni
traccia e testimonianza di un passato glorioso e di un prestigioso
avvenire.
KATIA Manenti
tratto dal mensile "Palermo",
rivista della Provincia Regionale di
Palermo
n. 5 settembre/ottobre 2004 |
|
|
legenda:
la freccia rossa indica
un collegamento attivo verso una nuova pagina
la freccia grigia si riferisce alla pagina che si sta visualizzando o a
un collegamento inattivo
|