di Antonino Scarpulla
Stando a quanto emerge dai dati
archeologici in possesso nonostante che il territorio sia stato
coinvolto nei continui scontri tra l'elemento punico cui la Montagnola
era legato per contiguità territoriale e per interessi economici e
quello greco di cui risentiva forte il richiamo culturale ed economico e
con il quale doveva intrattenere rapporti altrettanto importanti, il IV
secolo a.C. è il periodo di maggiore splendore della città . Essa ci
appare profondamente ellenizzata più di quanto a prima vista non sembra.
La presenza di una cultura nuova si rivela in maniera massiccia dato che
era portatrice di tecnologie più avanzate e nuove idee sia in campo
religioso che nella cultura materiale : alla sfera culturale e religiosa
greca è da attribuire la testa di sileno in terracotta, di probabile
valore apotropaico, e statuetta in terracotta donna seduta con cigno (
Venere? Leda?).
Prevalente è in questo periodo il materiale ceramico di importazione o
di produzione locale di imitazione greca, rispetto ai manufatti punici;
Sulla collina ancora oggi si rinvengono numerose monete provenienti
dalle diverse zecche siciliane, soprattutto siracusane, datate tra la
fine del V e gli ultimi decenni del III sec. a.C. un esemplare proviene
dalla zecca di Cefalù emesso nel 395 a.C. Nel secolo scorso il Calderone
segnalava il ritrovamento di monete d'oro e d'argento tarantine durante
i lavori di rifacimento di alcuni tratti della strada Maestra ( oggi via
Umberto). Ma molto più numerose però sono le monete puniche di cui
alcune di zecca incerta ma le più coniate nelle città siciliane della
eparchia cartaginese. E' stato osservato che "le importazioni riflettono
le relazioni esterne di una comunità nella loro dimensione geografica e
cronologica" . Credo che un discorso analogo si possa fare applicandolo
ai tipi monetali sinora rinvenuti sulla Montagnola.
La capacità di drenare le risorse della vallata e delle montagne vicine,
la molteplicità dei commerci, attestata dalla varietà dei tipi monetali
che si rinvengono, dalla finezza delle ceramiche rinvenute, migliorano
le condizioni economiche degli abitanti. In questo periodo la città si
allarga nei nuovi quartieri suburbani, per l'aumento della popolazione;
Numerose le necropoli che vengono impiantate nei pressi dell'abitato.
Nella parte a monte dell'attuale corso dei Mille e nella zona della
attuale Variante diverse necropoli sono state intercettate durante scavi
per la costruzione di nuove case. I corredi sono generalmente databili
al IV-II sec. a.C.
Non è improbabile che l'abitato sulla Montagnola subisca profonde
ristrutturazioni analogamente a quanto avvenute in centri della stessa
area quale Segesta, Iato: ma una risposta certa arriverà solo dallo
scavo archeologico e se si spingerà sino agli strati più profondi.
Certamente la Montagnola partecipò del generale benessere che una lunga
pace seguita all'intervento di Timoleonte di Corinto aveva portato in
Sicilia: Greci e Punici avevano ormai le loro zone di influenza ben
precise, e così il commercio si poté sviluppare creando le condizioni
economiche per i radicali cambiamenti negli assetti urbanistici della
città. Probabilmente a questa attività di rinnovamento si devono
riferire gli intricati strati sovrapposti sin qui rilevati nei saggi di
scavo.
La ricchezza dei corredi tombali denuncia certamente uno stato di
benessere che consentiva l'acquisto di suppellettili preziose. Notevole
il corredo di una tomba che ha restituito oltre a vasellame di IV sec.
anche una solendida collana di pasta vitre e una collana in bronzo; di
estrema ricchezza il corredo di una tomba ipogeica che ha restituito
decine di vasi soprattutto corredo femminile e relativo a bambini per la
presenza di diverse pissidi e guttus oltre a vaghi di collana in bronzo.
Si afferma un tipo di abitazione più ricca a volte con ambienti disposti
intorno a un cortile e decorate con mosaici. Il ritrovamento di mosaici
nell'area dell'attuale cimitero durante i lavori di costruzione della
chiesa attestano l'esistenza di edifici di un certo rilievo. Notizie di
altri mosaici ce le ha tramandate il Calderone. Accanto a questo tipo di
case presente anche uno più semplice di influenza punica con ambienti
piccoli e spesso bui quale doveva essere l'ambiente di tipo soluntino
rinvenuti nei primi scavi archeologici. Dentro le case poche
suppellettili costituite da qualche sgabello per sedersi, un tavolo, del
vasellame, l'angolo del focolare, arule per le celebrazioni dei culti
domestici.
I materiali importati dalla costa, pietra arenaria o lavica, denunciano
una certa ricercatezza nella realizzazione di alcuni edifici. Su tutta
la collina ma in special modo nell'area sommitale è numerosissimo tale
materiale in frantumi. Nonostante la presenza di tracce di abitazioni
nelle campagne in diverse località prossime alla città, segno evidente
di un aumento della popolazione nel nostro territorio oltre che di
sfruttamento delle risorse della terra, la Montagnola era verosimilmente
un paese dormitorio e i contadini si recavano quotidianamente a l lavoro
nei campi. Il ciclo colturale non prevedeva la rotazione agraria ma solo
il riposo triennale. In una campagna fertilissima, arata con i buoi,
concimato dallo stallatico crescevano notevoli varietà di alberi di
olivi da frutta, vigna mentre veniva coltivato sia il grano vestito, il
farro che il grano nudo, il triticum, la cui semina veniva propiziata
con feste in onore di Demetra. Sono numerosissime le macine per grano
sia in pietra lavica nera che in pietra calcarea locale.
Accanto a queste attività dovettero prosperare quelle artigianali legate
alle costruzioni, alle terrecotte, alla tessitura legata alla pastorizia
attestata dal gran numero di pesi da telaio , di forme e misure diverse,
e alla lavorazione dei metalli per le armi e per gli attrezzi agricoli.
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