LA MONTAGNOLA DI MARINEO

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PERIODO ARABO

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di Antonino Scarpulla


Gli Arabi cominciarono ad occupare la Sicilia già dall'827, e arrivarono qualche anno dopo nel nostro territorio.
Gli scrittori arabi ci attestano che nel 838-40 Marw (Mirnaw secondo l'Amari) si arrese e scese a patti con gli arabi. Lo stesso evento ci tramanda An-Nuwayri La descrizione di tale avvenimento ben si inquadra nel dato topografico e archeologico della Montagnola: gli Arabi durante la loro conquista non distrussero la struttura dell'insediamento antico ereditato dai Bizantini. La condizione dei vinti imposta dagli arabi fu meno dura delle precedenti dominazioni. Vi era un atteggiamento di tolleranza sprezzante che imponeva un testatico ( gizya) e l'imposta fondiaria ( kharag). Vi era il divieto di costruire chiese e di manifestare pubblicamente la fede cristiana senza che questo desse luogo a fenomeni di intolleranza.
La presenza dell'elemento arabo che numeroso si riversò nella Sicilia conquistata è ben attestato sulla Montagnola data la presenza abbondante di ceramica invetriata e il rinvenimento di monete arabe . Certamente ascrivibili arabi frammenti di ceramica invetriata recanti scritte in arabo e in caratteri cufici, a testimonianza della lingua che veniva correntemente utilizzata dalle genti del luogo. Nello scavo del 1971 viene rinvenuto un "frammento di piatto arabo inciso" . Ma la loro presenza è largamente attestata da numerosissimo materiale di uso comune quali frammenti di brocche, anfore, pentole, bacini invetriati e non, riferibili al sec X-XI. Gli arabi chiamarono la città sulla collina Mrnh o Mirnaw a seconda della traduzione riportata , probabilmente derivandolo dal latino Marineum
Lo scrittore arabo Edrisi parlando di Marineo non indugia in alcun particolare, segno della relativa importanza del sito : ma una certa prosperità doveva derivare dalla attività molitoria dei mulini ad acqua situati lungo il fiume Eleutero e ricordati nella Cronaca di Cambridge. L'indagine di superficie ha sinora dimostrato l'esistenza di una fitta rete di casali verosimilmente dipendenti dal centro principale: vicino alla Montagnola il dato è documentato da Edrisi per Al Khazan; analoga considerazione è possibile fare per Marineo a capo di un distretto amministrativo ( aqalim) dal quale dipendevano giuridicamente i piccoli casali dell'intero territorio. In questo senso va visto il superamento della gestione delle risorse della terra basate sul latifondo soprattutto ecclesiastico che sotto gli arabi scompare per lasciare posto a piccoli fondi su cui si esercitò l'impegno e l'industriosità degli agricoltori arabi.


 

 

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